Oscar e potere - Non sono luoghi per donne?



Buon venerdì a tutti.
La settimana scorsa, poco prima della premiazione degli Oscar, parlavo del razzismo o presunto tale dell'Academy, adesso dico una cosa, che piacerà magari poco a qualcuno.
Se c'è una categoria che si deve lamentare con l'Academy sono le donne.
Ne parlavo in un gruppo di Facebook, in particolare con le mie amiche Claudia Vaerini e Ilaria Loi.
Sono anni ed anni che, da brava cinefila, noto una cosa ovvero che sia molto facile che un'attrice molto giovane e molto bella vinca un Oscar, magari non meritandolo, al primo ruolo importante e viceversa sia invece molto molto difficile che un attore giovane e bello riesca a beccarsi anche solo una nomination al suo primo ruolo importante, ricordo quanto la menarono su per Edward Norton per la sua prima nomination a 25-26 anni nel 1998 per American History X, come se fosse uno scandalo che un attore così giovane osasse ambire alla statuetta.

Le cose non sono cambiate di molto se si pensa proprio alla recente Oscar per DiCaprio, che si è dovuto conciare di nuovo per le feste per riuscire, peraltro in una performance minore rispetto ad altre, ad ottenere finalmente sto benedetto Oscar.
Non è il solo, non è l'unico, vedere Joaquin Phoenix che onestamente non so più cosa deve fare per vincere oppure Edward Norton o anche Jude Law, Ewan McGregor, Michael Fassbender, James McAvoy, Jonathan Rhys Meyers e potrei continuare per giorni.
Vedendola così, in apparenza, sembrerebbe che a Hollywood ci sia un esasperato femminismo e invece no, secondo me è proprio l'opposto.
Primo perché a comandare ad Hollywood sono degli ometti vecchi bacucchi immanicati con questa o quella casa di produzione che segnalano più facilmente un'attrice giovane e bella invece che un attore giovane e bello e non ci vuole una scienza per capire perché.

Secondo: il fatto di premiare un'attrice giovane e bella, sempre più giovane peraltro perché l'età si abbassa sempre di più, fa sottintendere, che insomma una donna ha un tempo limitato per farsi vedere, deve correre, correre, dopo i 30 già le offerte diminuiscono. Guardiamo grandi attrici come la Streep costrette quasi a prodursi i film. Non mi pare che succeda lo stesso per gli attori maschi suoi coetanei, che peraltro sono considerati intoccabili anche se recitano da cani. Sì mi riferisco a De Niro.
Un'attrice non ha quasi il tempo di crescere e maturare, che subito viene considerata sfiorita.
Terzo: avete mai notato che esistono poche registe? E solo di recente una regista ha vinto un Oscar, Kate Bigelow, a fronte di decine di registi maschi, considerati comunque superiori.
Quarto: l'uomo bello si deve imbruttire in maniera esagerata per vincere e non sempre riesce a farlo, la donna deve essere al massimo del suo splendore (salvo eccezioni) e spesso deve spogliarsi, vedere la Paltrow in Shakespeare in Love, fare ammiccanti sessuali che sfiorano la volgarità, vedere la Zeta-Jones in Chicago.
Va dato atto quest'anno ad Hollywood che le attrici vincitrici hanno fatto un lavoro favoloso, di sottrazione come si dice, senza le solite inutili scene madri, senza spogliarsi, anzi riuscendo ad emergere pur avendo ruoli molto meno appariscenti, speriamo che sia l'inizio di un nuovo corso, ma quello che ho detto sopra non cambia.

E a proposito degli Oscar di quest'anno, dove io sono stra felice per la vittoria di Alicia Vikander e Brie Larson, che trovo meravigliose, vorrei far notare una piccolezza: erano in gara con delle veterane, la Vikander contro Charlotte Rampling e Jennifer Jason Leigh mentre la Larson contro Cate Blanchett : quanto ci avreste scommesso che se fossero stati uomini e non donne la Rampling avrebbe vinto finalmente l'Oscar mentre la Blanchett si sarebbe portata a casa il terzo? Oppure avrebbe vinto la Leigh? Dite di no?
Ah sì?
Fatemi un esempio di un attore maschio, over 50, che ha perso un Oscar contro un attore più giovane senza che questi si sia imbruttito? Vi viene in mente qualcuno?
Io ricordo, non molti anni fa, che Michael Cain rubò letteralmente l'Oscar a Jude Law e al piccolo Haley Joel Oswent, con la scusa che insomma è un gigante del cinema, ha una carriera alle spalle, bisogna darglielo. Ah sì e alla Rampling no? E sto citando lei perché è l'ultimo esempio, non perché, lo ribadisco, non sia felice della vittoria strameritata della Vikander, che fa un ruolo molto difficile, visto che, come dicevo sopra, lavora di sottrazione e riesce a brillare molto di più del protagonista, pur essendo nell'ombra.

Vi viene in mente un attore uomo che abbia vinto l'Oscar al suo massimo splendore, senza imbruttirsi?
Jake Gillenhaal e Heath Ledger ebbero la nomination, ma poi chi vinse nel ruolo del gay? Philip Seymour Hoffman, non bellissimo, di una certa età, il gay che fa simpatia anche all'ometto di una certa età che non si sente minacciato. E ovviamente se chiedi perché ha vinto Hoffman ti diranno che valeva di più come attore di Ledger e Gillenhaal, perché a prescindere l'uomo più anziano vale di più, mentre la donna più anziana vale meno.
L'anno scorso Patricia Arquette si lamentò del fatto che alle donne difficilmente vengono offerti ruoli in cui ci si debba imbruttire e trasformare, conta soprattutto l'apparenza.
La meravigliosa Charlize Theron, che si è conciata per le feste, non meritava quantomeno una nomination per Mad Max? Ah no scusate è fantascienza e lì si sa che non si recita -_-.
E Scarlett Johansson in Her? Scusate come sopra...
Si massacra di insulti la Kidman perché si è rifatta ma non si tiene conto che è Hollywood stessa che pretende le donne sempre giovani, ben venga chi ha il coraggio di ribellarsi come Kate Winslet, che, a proposito, dopo la nomination in Titanic, la seconda peraltro, rischiò di vedersi affossare la propria carriera perché le offrivano, parole sue (e ci credo), ruolo tutti uguali, personaggio bamboleggianti, cloni di Rose. Senza contare che venne considerata "chiatta", anche in una parodia di Titanic e guai a non a ridere, altrimenti non siamo auto-ironiche, fa niente se si istiga all'anoressia.
Thora Birch, la bravissima interprete di American Beauty, sono anni che prova a riemergere, ma pure a lei le offrono, se va bene, i ruoli di lolita mentre (per fortuna eh)a Wes Bentley viene offerto anche altro e grazie alla tv sta riemergendo.


Da fan di vecchia data di Star Wars non posso non notare come da una parte Hollywood si sia accorta finalmente del talento di Mark Hamill( provate a vederlo in qualche frammento della serie tv The Flash o quando doppia Joker), che ai tempi ebbe il fegato di rifiutare ruoli cloni di Luke (ipse dixit), preferendo fare teatro (a Broadway, nel ruolo di Elephant Man, mica cotiche eh, ma per Hollywood era solo il bel faccino innocente -_-) e doppiaggio mentre a Carrie Fisher non viene perdonato che sia invecchiata naturalmente.
Oso sperare, con questi Oscar, in una piccola inversione di tendenza, lo dico seriamente.
Mi è davvero piaciuto che, età o meno, le attrici che hanno vinto, lo hanno fatto per ruoli non appariscenti, contando soprattutto sul proprio talento, dimostrazione che noi donne, per fortuna, siamo anche cervello e non solo corpi e di sicuro la bellezza non manca né alla Vikander né alla Larson.


 

Commenti

Krishel Mir ha detto…
Io potrei farti altri esempi di gente non nominata che avrebbero dovuto esserlo oppure di donne che non riescono a lavorare perché troppo "vecchie" e brave.
Nell'anno di Man on the Moon quelli dell'accademia non hanno ritenuto Jim Carey nemmeno degno di essere nominato. Perché? Semplice: Carey è un bel figliolo, che ha trascorsi in ambito comico - e glielo fanno scontare - e interpretava divinamente a sua volta un comico a cui tutti quelli moderni devono qualcosa. Ovviamente l'accademia considera il genere comico alla stessa stregua della fantascienza: un sottogenere in cui non si recita, non c'è spessore, non è un polpettone, non ci sono personaggi la cui vita è al limite.
Jodie Foster ha dovuto creare la sua casa di produzione per continuare a lavorare. Sappiamo bene che lei è stata una delle attrici più giovani a vincere l'Oscar. E sulla sua bravura credo che in pochi riescano a discutere. Però non la fanno lavorare perché troppo "vecchia".
Forse ci vorrebbe un ricambio generazionale tra i giudici dell'Accademia...
Silvia Azzaroli ha detto…
Quanto è vero socia! Carrey fu favoloso in Man on the Moon, ma la commedia è considerata meno di zero, come ben dici. Per l'Accademia contano solo i drammoni strappa core, salvo eccezioni.
Hai fatto un esempio perfetto su Jodie: è indecente che lavori poco :( . E' una delle più grandi attrici degli ultimi 30 anni eppure appunto per lavorare ha dovuto crearsi la sua casa di produzione.
Ricambio generazionale e di testa soprattutto!

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