Saving Mr Banks di John Lee Hancock



Saving Mr. Banks 
Gran Bretagna, Australia 2013
 Genere: Drammatico durata 126' 
 Regia: John Lee Hancock 
Cast: Tom Hanks, Emma Thompson, Paul Giamatti, Colin Farrell, Annie Rose Buckley, Rachel Griffiths, Bradley Whitford, Jason Schwartzman, B.J. Novak, Robert B. Sherman, Kathy Baker, Ruth Wilson.

Non nego di aver sempre amato il film di Mary Poppins, avevo anche il disco in vinile e per lungo tempo credo di aver imparato le canzoni a memoria, ma, confesso, che le mie canzoni preferite del film erano quelle più tristi: Cam Caminin Spazza Camin e La vecchietta è sempre laggiù insieme a quella finale sull'aquilone. Non che non ami Supercalifragilisticespiralidoso (evvai l'ho scritto!) e Con un po' di zucchero la pillola va giù, ma ecco quelle altre tre hanno sempre avuto un po' di sapore speciale per me. Le prime due, fin da piccola, mi hanno sempre messo addosso una tenera malinconia l'altra ecco mi ha sempre fatto sentire di essere nello spazio a volare. "Con due penny ti puoi comperare, carta e spago e puoi fabbricare il tuo paio di ali per poi volare, nello spazio padron, con il tuo bell'aquilon!"



Perché parto da qui a recensire "Saving Mr Banks"? Perché ecco da bambina rimasi di stucco nel vedere che Bert quando Michael e Jane corsero da lui si schierò con il padre facendo loro capire quanto quell'uomo fosse solo e triste, che li amava, ma era solo talmente oberato da troppi impegni da aver perso tempo, troppo tempo, per altro. Mr Banks da bambina mi faceva paura quando li vidi la prima volta eppure ricordo di essere stata felice di quel finale così inaspettato e gioiosa e ora... beh ora sapere che, in qualche modo, sia stato usato come espediente per sistemare ciò che la vita, a volte, non può riparare, mi ha fatto sorridere e commuovere.

La storia di questo film è semplice, l'incontro di due persone che vengono da posti così diversi, che, in fondo celano nel cuore un dolore e un bisogno di chiudere con il passato, attraverso la forza dell'immaginazione e della parola. Il Walt Disney dipinto da un redivido Tom Hanks, di cui non sono mai stata una grande fan, che però qui da forza, vigore e follia al suo personaggio nella giusta misura, senza mai essere stucchevole, è un imprenditore che si è fatto da se, cosa molto rara, ma possibile nei tempi andati, ha creato la Disney e Disneyland, è un sognatore fino al midollo eppure sa essere pragmatico ed è questo che spaventa. Spaventa soprattutto la scrittrice Pamela Travers alias Elena Goff, autrice dei libri di Mary Poppins, a cui ha prestato il volto una meravigliosa Emma Thompson, che rivela una grazia e una spontaneità, dietro ai tick di donna inglese rigida, da toccarti dentro.


Emma e Tom mostrano l'incontro tra vecchio e nuovo continente, così diversi, tanto diversi, l'incontro di chi non accetta compromessi, anche a costo di fare la fame e di chi ha voluto lasciarsi il freddo e la fame alle spalle, ma non ha rinunciato ai suoi sogni. La nuova Disney, nonostante si sia presa delle libertà nel narrare questa vicenda, ha saputo essere molto rispettosa del suo creatore e di Pamela, complice anche svariati flashback sull'infanzia solitaria e triste di quest'ultima, con un padre alcolizzato e sognatore(Colin Farrell riesce bene in questi ruoli e io non sono una sua fan) e un madre despressa (Ruth Wilson, che non convince nonostante la bella parte, complice lo sguardo sempre fisso), incapace di sostenere oltre le sofferenze causate dal marito.

A tentare di salvare questa disastrata famiglia arriva la zia Ellie che ha una borsa gigantesca, da cui esce di tutto e che ha pure uno strano ombrello. Dice che sistemerà tutto, ma non ci riuscirà. Ci penserà Elena/Pamela con Mary Poppins a permetterle di farlo perché Mary Poppins è venuta a salvare Mr Banks non i bambini, non dimenticatelo, perché i bambini come Jane e Michael, specchio di Elena, hanno la forza della fantasia dalla loro parte e sapranno affrontare tutto, anche capire un padre che non era mai stato un padre, pur amandoli. Bambini umani, attenzione non perfetti, solo incapaci di comprendere la propria forza per un po'.


Realtà e finzione si uniscono ed è difficile scinderle e forse non ha importanza, non ne ha perché veniamo travolti dalla voglia di questa donna di sognare e di poter chiudere finalmente i conti con un passato doloroso ricevendo un aiuto inaspettato da colui che riteneva il nemico.
Questo film è la prova che la Disney sa ancora sognare, che le storie si possono ancora raccontare, che c'è spazio per queste e forse deve solo avere la forza di Walt e Pamela, sognare e andare avanti.
Meraviglioso il rapporto tra Ralph (un fantastico Paul Giamatti) e Pamela, il primo autista tutto fare della Disney, capace di buttare giù, lui per primo, il muro eretto apposta dalla scrittrice, non tramite forzature o ricatti, ma aprendosi semplicemente e raccontando i propri drammi di chi vive alla giornata, amando la propria figlia sulla sedia a rotelle, con Pamela che gli fa capire che la piccola potrà far tutto, citando, tra i grandi "menomati" anche il suo capo.
E favolosa anche la piccola Pamela interpretata dalla brava Annie Rose Buckley, che è anche una splendida bimba. Speriamo che cresca bene in ogni senso!
Voto quattro stelle 
P.s: e un giorno lo vedremo insieme Mary Poppins cara Simona ^_^


Commenti

Krishel Mir ha detto…
Gran bella recensione.
Però come ho detto nella mia è meglio che non vedo Mary Poppins o scoppio a piangere.

P.S. sei stata buona su Ruth. :P

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