"The Ghostwriter " di Roman Polansky

L'uomo nell'ombra

Titolo originale: The Ghost Writer
Nazione: U.S.A.
Anno: 2010
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 131'
Regia: Roman Polanski


Cast: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Kim Cattrall, Olivia Williams, Timothy Hutton, Eli Wallach, Tom Wilkinson, James Belushi, Jon Bernthal, Robert Pugh, Daphne Alexander


Mio Voto 4 stelle e mezzo



Mia Recensione con spoiler scritti in giallo:

Ho voluto far passare un po' di tempo prima di scrivere un commento per cercare di elaborarlo bene.
La storia è, vero, molto stile Hitchock, con l'uomo qualunque, piuttosto ingenuo, invischiato il qualcosa di molto grosso, in questo è un ghostwriter (un insolito e per questo molto bravo Ewan McGregor, con uno sguardo che ricorda davvero il James Stewart dei tempi migliori), che diventa, per soldi, l'autore dell'autobiografia Adam Lang, ex premier britannico ( davvero bravissimo Pierce Brosnan), palesemente ispirato a Tony Blair.

Fin dall'inizio percepiamo che c'è sotto qualcosa di grosso, il precedente ghostwriter è morto, apparentemente, o per suicidio o per un incidente, ma è fin troppo evidente che è stato assassinato.
Per tutto il film seguiamo il ghostwriter, volutamente lasciato senza nome, nella sua ricerca della verità, sempre più preda di dubbi e rimorsi, invischiarsi in intrighi che coinvolgono non solo la Gran Bretagna, ma anche la Cia, le guerra nel mondo, i rapporti di politica, tutto sembra condurre ad Adam Lang e al suo passato mentore, sembra lui il cattivo della storia, eppure può uno come Polansky dirci la verità fin dall'inizio? Non sarebbe un po' strano?
Non è forse stato il maestro dell'horror e della suspence?
Dopotutto non abbiamo mai saputo la verità in "Rosemary's Baby" perché pensare di saperla fin dall'inizio in questo intricato thriller politico molto molto attuale?
Eppure solo la morte di Lang ci apre completamente gli occhi, ci fa capire che il cattivo è da cercare altrove ed un cattivo insospettabile ovvero la "dolce" mogliettina, innamorata, eppure adultera (favolosa Olivia Williams), che fa di tutto per sedurre il giovane ed affascinante ghostwriter, tacchinandolo, in apparenza per farsi consolare o perché voleva farsi il bel ragazzo e invece ogni sua mossa ha uno scopo preciso, gettare fumo negli occhi, recitando una parte e alla fine scopriamo che è lei che ha macchinato tutto, lei che è l'ex agente della Cia, è lei che ha organizzato le torture in Medio-Oriente, lasciando al marito la parte del cattivo(e invece probabilmente era davvero, per una volta, un politico idealista)ed è sempre lei, probabilmente, che lo fa uccidere, sfruttando la legittima rabbia di un padre che non ha visto tornare il proprio figlio.
Difficile dire cosa colpisce di più di questo film se la regia, davvero sublime, degna persino de "Il pianista", la scena finale con i fogli che volano, è un capolavoro, oppure le interpretazioni, tutte magnifiche, oppure le musiche, sempre d'atmosfera, che accompagnano lo spettatore in un incubo ad occhi aperti, drammaticamente reale, con accuse niente affatto velate alla politica estera di tutte le grandi potenze.
Una peliccola che meriterebbe non solo l'Argento a Berlino, ma anche altro perché non è solo un thriller, ma realtà più vera del vero.


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